CAVEDANI A GALLA.......

 


La pesca a galla è senza dubbio la più emozionante, vedere un pesce che rompe la superficie del suo elemento per attaccare la nostra esca crea in noi appassionati un’adrenalina indescrivibile a parole. Quando si parla di questa tecnica siamo abituati a far riferimento ai più disparati predatori, sia di acqua dolce che salata,ma spesso ci si dimentica di un piccoletto che può regalarci delle grandi emozioni. Il Cavedano. Questo pesce mi ha sempre affascinato, sia per la sua ferocia che per la sua astuzia. È insidiabile a galla nei più disparati habitat ma nella mia personale visione di questa tecnica amo affrontarla nei piccoli canali di risorgiva, caratterizzati da acqua pressoché trasparente con alternanze di buche, chiazze di alghe, ninfee e strutture artificiali.

Parlando con degli amici mi sono tornate alla memoria le estati di qualche anno fa, durante le quali molti dei miei tramonti li trascorrevo proprio in questi canali, con una canna da mezzoncia, un guadino e delle piccole esche di superficie.
Rivivendo quei momenti magici, la voglia di dedicarmi nuovamente per qualche uscita a questa tecnica è diventata sempre più forte, al punto che ho deciso di riporre qualche giorno l’attrezzatura da Bass (pesce che negli ultimi anni è diventato il mio target principale in acqua dolce) e provare a ingannare qualche cavedano con questa tecnica tanto bella quanto impegnativa.
Le prime uscite non sono andate come mi aspettavo, un po’ per causa mia dato che dopo anni ho ripreso in mano dell’attrezzatura con la quale non avevo più la stessa dimestichezza, un po’ per colpa della crisi idrica che ormai da mesi sta affliggendo le nostre acque interne e in parte anche del mutamento (naturale o artificiale) di alcuni punti dei miei canali preferiti.
La combinazione di questi fattori mi ha spinto a decidere di effettuare alcune sessioni di prova/perlustrazione… dopo lunghe camminate alla ricerca di qualche hot spot, mi sono imbattuto in un tratto di canale con determinati punti di stazionamento di cavedani di buone dimensioni.
La prima prova in questo tratto ha restituito un risultato poco soddisfacente… qualche attacco svogliato e un solo piccolo cavedano portato a guadino. L’uscita però mi ha permesso di intercettare visivamente i punti in cui avrei potuto lanciare con accuratezza le volte successive cadendo nel bel mezzo del terreno di caccia di qualche pesce di taglia.


A mio parere la presentazione dell’esca in questa tecnica è il fattore fondamentale per una buona riuscita della sessione e conoscere preventivamente lo spot ci permetterà di effettuare pochi lanci ma nel posto giusto e soprattutto senza rischiare di disturbare il nostro amato cavedano, che a causa della sua estrema sospettosità potrebbe risultare apatico alla nostra vista anche in giorni di totale frenesia alimentare.

Mentre mi preparavo per la seconda uscita cercavo di focalizzare nella mia testa i punti in cui avrei dovuto concentrare i lanci… sapevo che qualsiasi errore mi avrebbe portato a perdere decine di metri di “fiducia” del mio target, quindi sono partito con una buona dose di tensione, mista alla preventiva adrenalina di quando so che sto per effettuare una sessione di pesca a galla.


Raggiungo il primo hot spot e il lancio effettuato risulta essere un po’ troppo lungo, toccando la sponda opposta, colpa mia e della mia maledetta ossessione a voler lanciare più vicino a riva possibile…. Nel disincagliare l’esca ovviamente ho compromesso il primo tratto utile.
Poco male… riprendo la concentrazione e mi accingo a percorrere la strada verso il successivo spot. Arrivato sul punto mi apposto mantenendo una certa distanza dal tratto prescelto ed effettuo un lancio, in questo caso abbastanza preciso da poter raggiungere la zona che mi ero prefissato.  Bastano pochi centimetri di recupero e dal sotto riva vedo partire un’ombra che si fionda direttamente sul mio WTD…. È proprio lui! Un cavedano di discrete dimensioni che non ha resistito alla buona presentazione dell’esca. Effettuata la foto di rito lo rilascio tempestivamente e riprendo la pescata.
Dopo circa un’oretta di un misto tra lanci sbagliati, esche mancate dai pesci e vari disturbi circostanti (persone in passeggiata, cormorani e trattori a lavoro) sono riuscito ad effettuare un altro buon lancio in un punto poco disturbato, e il secondo pesce non è tardato ad arrivare, e giusto in tempo qualche minuto prima del buio della sera.
Mentre tornavo all’auto sono stato invaso da una serie di emozioni indescrivibili… un po’ per essere riuscito nel mio intento, un po’ per aver riportato a guadino un pesce che negli anni mi ha insegnato tanto ma soprattutto una certa nostalgia per tutti quei momenti in cui tra gioie e dolori sperimentavo questa fantastica tecnica che mi rimarrà nel cuore a vita.
Perché il cavedano è così… un pesce per nulla banale che ha arricchito di pescate a vuoto il mio bagaglio, ma che quando sferra un potente attacco a galla in ambienti così piccoli mi fa emozionare come nessun’altro pesce può fare

DANIEL MANENTE.

APPROCI PRIMAVERILI PER LA SPIGOLA LAGUNARE


Finalmente si ritorna in mare, o meglio in laguna, è stato un inverno particolarmente lungo e soprattutto poco piovoso, spero che questa siccità col tempo non influisca negativamente come ha già fatto in passato per la nostra pesca. Due sono le prede che attirano maggiormente la nostra attenzione in questo periodo ovvero la seppia, che in questo periodo si avvicina alla costa ed entra in laguna per deporre le uova, e l'altra nostra preda e la spigola che come la seppia entra si in laguna a differenza che le uova le ha già deposte in inverno fuori al largo.
Queste due specie hanno molto in comune anche se come forma e come caratteristiche  sono molto differenti, tra le principali somiglianze che le accomuna e che solitamente sono sempre gli esemplari più grandi che entrano in laguna per primi, in alcuni casi già a Febbraio si hanno notizie di catture da parte di pescatori di professione di queste specie, e in molti casi si tratta di esemplari di tutto rilievo. 
Pian piano che la bella stagione avanza la presenza di questi pesci sicuramente si farà più massiccia ma sicuramente la loro taglia sarà ben diversa dalle prime entrate, ma la laguna e grande e dove mai saranno finite tutte queste spigole che hanno deciso di soggiornarci per la bella stagione???
E una domanda che mi viene posta spesso, ma come sempre cerco di rispondere lasciando però sempre un briciolo di mistero, perchè la pesca della spigola e una "caccia" fatta di sacrifici  tecnica ma soprattutto grande conoscenza del luogo dove si va a pescare... Detto questo torniamo a noi, in questo periodo le temperature cominciano pian piano a riscaldare l'acqua ,  negli anni ho riscontrato che al di sotto dei 10 gradi l'attività della nostra amata spigola non è delle migliori, per cui sarà buona regola cercare zone con acqua più temperata dove sicuramente troveremo anche del piccolo pesce foraggio, spinto anche lui dal tiepore dell'acqua. La nostra azione di pesca per cui sarà concentrata in queste delimitate zone, sicuramente anche la marea gioca un fattore importate e correnti piuttosto sostenute normalmente portano nutrimento e di conseguenza pesci foraggio e.............. lascio a voi immaginare .......


L'azione di pesca in questo periodo e piuttosto differente dalla classica che siamo abituati a fare in autunno, oltre che gli spot completamente diversi , anche gli artificiali cambiano e come pure il loro recupero. Partiamo dall'azione di pesca, questa sarà sicuramente più lenta più di ricerca, in questo momento le spigole presenti non sono in quantità come nei mesi invernali, pertanto dovremo sondare i vari stati d'acqua in maniera lenta e costante, secondo punto gli artificiali... La dimensione si di  questi e di fondamentale importanza , pertanto regola principale guardare le dimensioni del pesce foraggio presente e adattare di conseguenza un artificiale di lunghezza simile, anche la colorazione e importante e con gli anni ho notato che in questo periodo le colorazioni tendenti al naturale sono le più efficaci.
 Preferisco artificiali piccoli e pesanti che mi permettano si lanci lunghi, ma allo stesso modo  capaci di rimanere a contatto con il fondo in maniera corretta, sicuramente il mio preferito e il BRUGAS di MOLIX , forse non bellissimo ma efficacissimo , la sua paletta inoltre gli permette di restare ben "piantato" anche in presenza di correnti piuttosto sostenute.
Adesso non ci resta altro che andare a pesca sperando che il clima sia clemente , non vorrei mai che le mancate piogge di quest'inverno arrivassero proprio in questo momento, ma si sà che il meteo non guarda in faccia nessuno, speriamo bene.....
Spero esservi stato di aiuto arrivederci a presto sempre sulle  pagine del BLOG.
P.S- Un ringraziamento a Manuel Dal Gesso e Diego Bonaldo per le foto messe a disposizione.

MARCO PASQUATO

SPINNING PASSION STAFF





COLORI NATURALI PER LE SPIGOLE.....

 


Ciao a tutti amici di spinning passion!! 

Sono ancora io, Manuel, ormai ci sto prendendo gusto nel scrivere in questo bellissimo blog.
Oggi con questo nuovo articoletto vorrei spezzare una lancia in favore delle esche artificiali con colorazioni naturali. Nelle nostre cassettine da pesca, tutti noi appassionati di spinning, abbiamo una grande varietà di artificiali, piccoli, medi, grandi, affusolati, tozzi, snodati, con un gran numero di colori e tonalità differenti. 


 
Molto spesso, questa ampia gamma di "armi" può mettere in difficoltà nella scelta di un giusto approccio, soprattutto chi sta muovendo i primi passi con questa tecnica meravigliosa. Le domande che passano per la nostra testa in certi momenti sono due: "Che artificiale uso?? Il colore può influire??" Beh diciamo che sono proprio questi due dilemmi ad ispirarmi a scrivere le mie conclusioni basate sulla mia esperienza durante le uscite in laguna.
Per cominciare, ripassiamo il principio dello spinning: questa tecnica si basa sull' inganno, presentando ai nostri amici predatori pinnuti un'esca che simula il pesce foraggio di cui si nutrono. Le forme e le azioni di nuoto dell'esca possono determinare il successo della nostra battuta di pesca, ma a parer mio anche il fattore colorazione incide molto sul risultato.
Sempre basandosi sul principio dell'inganno, possiamo usufruire di colorazioni e tonalità differenti per stimolare l'attacco dei predatori. Come scegliere la colorazione più adatta a seconda della limpidezza dell' acqua ve lo spiega il mio amico Marco Pasquato in uno dei suoi precedenti articoli pubblicati nel blog, mentre io mi limito a suggerirvi un piccolo trucco che può risolvere la vostra giornata di pesca.

Una volta raggiunto lo spot è buona cosa fermarsi un'attimo e osservare bene l'ambiente circostante, poiché evoluzioni improvvise in superficie di pesce foraggio possono indicarci la presenza di uno o più predatori nei paraggi ed è proprio in questo caso che le colorazioni naturali hanno una marcia in più.
Come prima cosa bisogna individuare il tipo di foraggio cacciato in quel momento,ad esempio, nel caso della spigola il foraggio può essere composto da: aguglie, cefali, sarde e altri pesci della famiglia degli spratti. Dopo di che non ci rimane altra scelta che innescare il nostro artificiale migliore con livrea simile e amici miei vedrete che la cattura non tarderà ad arrivare. 
Con questo mio pensiero colgo l'occasione per mandarvi un caloroso abbraccio, con la speranza che questo articolo possa esservi utile in futuro.
CIAO A TUTTI AMICI MIEI!!!! 

 

UN PESCE DIMENTICATO...........IL CAVEDANO

 

L'anno del CORONAVIRUS verrà sicuramente ricordato da tutti noi come un periodo duro sotto tutti i profili, sopratutto quelli emotivi, personalmente confinandomi in casa e  privarmi di ciò che amo di più , ovvero pescare, mi ha notevolmente cambiato  sicuro però che il mio sacrificio e stato fatto per il bene comune.

Ora per fortuna gli spostamenti sono di nuovo possibili e piano piano sto riprendendo la mia attività in acqua salata, ma in questo periodo ho riscoperto un pesce che ho sempre cercato poco , vuoi per il suo poco interesse e fama , ma un predatore molto astuto e non facilissimo da catturare, sto parlando del Cavedano.

Sicuramentela la  scelta di catturare qualche "ciprinide" e dettata dal fatto che il mio pesce preferito ormai nelle mie zone non e più presente come un tempo, sto parlando del Bass, non  voglio di certo  polemizzare ma onestamente provo un leggero dispiacere , ciò non toglie che per noi amanti delle esche artificiali una valida alternativa la si trova sempre.

Non molto lontano da casa in piccoli corsi d'acqua la presenza del cavedano e ancora abbastanza numerosa anche con esemplari di taglia ragguardevole , sono fiumiciattoli non molto profondi  e ricchi di vegetazione sia acquatica che lungo le sponde, ambiante ideale dove questo pesce trova ancora modo di vivere e riprodursi.

Non frequentando molto questi spot e sopratutto non conoscendo moltissimo il predatore in questione ho passato qualche ora ad asservare l'acqua cercando di farmi un idea dove lanciare la mia esca e sopratutto cercando di capire dove loro stazionavano.


A dire il vero non e stato proprio cosi facile a capirlo, o meglio per me non lo e stato, e ci è voluto anche un paio di uscite per capire come muovermi bene in questo nuovo contesto "urbano".

Inanzi tutto ho notato che una buona corrente aumenta non di poco l'attivita predatoria del pesce, ma questo avviene un pò con tutti i pesci, ma una cosa mi ha stupito ed è che molte delle mie catture sono state effettuate  a ridosso della riva ,quasi in prossimita del canneto presente, situazione tipica per un  pescatore di Black Bass non di certo per uno che va a cavedani.

Probabilmente accostano in prossimità della riva , vista la corrente più o mento  sostenuta, ma onestamente non credo che una portatata d'acqua del genere possa intimorire un pesce come il cavedano, sicuramente lungo le sponde trovano molto più nutrimento e questo può spingerli proprio a cacciare a ridosso della sponda, o forse la presenza in zone più profonde di altri "baffuti" predatori ha spinto questo pesce a trovarsi altri terreni di caccia,  ciò non toglie che per poter prendere un pesce in questo fiumciattolo o si lancia vicino a riva o si corre il rischio di tornare a casa con il famoso "cappotto".

Altro fattore molto influente in termini di catture e sicuramente concentrare la nostra azione di pesca nei classici momenti di alba e tramonto e in giornate nuvolose, l'attività predatoria aumenta non poco in questi frangenti data dal fatto che la limpidezzza dell'acqua presente aiuta molto il predatore ad individuarci e di conseguenza scappare, per tanto anche adottare un approcio in stile "giaguaro" non e cosa da sottovalutare.

Veniamo ora al mio SET-UP di pesca al cavedano, ovvero canna , filo , esche ecc ecc.... La mia scelta cade su una canna monopezzo da 7" con una capacità di lancio massima da 3/8 un range ideale per la dimensione  e grammatura delle esche che poi vi citerò, il tutto abbinato ad un mulinello di taglia 2500 dal recupero piuttosto veloce visto che in molti casi dovremmo recuperare anche controcorrente, per fendere meglio la corrente sicuramente un trecciato molto sottile fa al caso nostro , personalemte utilizzo un PE 08 e non ho mai avuto problemi, a questo collegheremo un finalino in fluoro di diametro variabile da uno 0,18 ad arrivare max ad uno 0,25. In fatto di esche  la scelta e molto personale e sopratutto varia , la mia passione per le esche rigide mi spinge ad usare maggiormente queste, anche se negli ultimi tempi l'ulitizzo di piccoli shad in gomma si sta revelando molto alternativa ed interessante specialemnte in quelle situazioni in cui la corrente non e particolarmennte sostenuta.

Nello specifico mi sento di consigliarvi 3 esche o meglio 3 tipologie di esche che in quesrto periodo mi hanno reso particolarmente, ovvero METAL VIBATION (  lipless metallici molto vibranti ottimi in caso di corrente piuttosto sostenuta) BLADE BAITS ( Un ibrido tra un metal vibration ed un classico me sempre efficacie cucchiaino, ottima esca da usare in tutte quelle condizioni di acqua sporca o quando dobbiamo far captare la nostra esca al predatore di turno) e per ultimo, ma non per importanza direi un SOFT SHAD ( imitazione più o meno veritiera di un pesce foraggio, ottima montata su piccole jig Head e usata a swimming appena sotto la superficie) .

Mi sta piacendo questo contesto di pesca alternativa, fatta di piccoli spostamenti , magari con mezzi altrnativi come la bici e sopratutto in zone poco considerate, penso proprio che prossimamente mi attrezerò a dovere magari acquistando una bella canna travel da inserire nello zaino assieme a tutto l'occorente, in modo  da avere tutto pronto all'uso occupando pochissimo spazio.

Non so forse sto affrontando un percorso nuovo oppure sto riscoprendo cose vecchie ma penso proprio che quest'anno dedicherò più di quelche pescatina a pesci alternativi che per parecchi anni ho snobbato.

A presto 

MARCO PASQUATO

SPINNING PASSION STAFF

WELCOME MANUEL

 


Ciao a tutti!!!! 

Mi presento: sono Manuel, un giovane pescatore della laguna di Venezia.
Pesco prevalentemente dalla barca e negli ultimi anni mi sono dedicato ed appassionato alla tecnica dello spinning.
Perché proprio lo spinning?? Perché é, a parer mio, un vero e proprio gioco di strategia tra noi stessi e i predatori che vogliamo insidiare; scegliere la strategia o meglio l' approccio giusto può risolvere la nostra battuta di pesca.
Tra le nostre cassette porta artificiali indubbiamente non dovranno mai mancare le hardbaits o per meglio dire le esche rigide, ad esempio minnow, jerkbait, wtd e popper, più o meno grandi a seconda della situazione in cui ci troviamo o del pesce che vogliamo catturare.
Oltre alle hardbaits possiamo aggiungere come nostra "arma" anche le softbaits, ovvero le esche siliconiche, tra cui i classici shad oppure esche che possono simulare dei piccoli crostacei denominati "craw" o "creature". Queste ultime durante il nostro recupero mostrano come particolarità un nuoto molto più realistico rispetto alle hardbaits.
Molto spesso alcune circostanze di pesca possono metterci in difficoltà e, scegliere accuratamente il nostro approccio come un vero e proprio stratega, può non essere sufficiente. Qui entra in gioco la fantasia.
Un' esca più adatta all'acqua dolce può rivelarsi molto efficace durante le nostre battute di spinning alla spigola, in questo caso,nella foto che vedete, ho scelto il supernato walk un'esca ibrida che sta nel mezzo tra hardbait e softbait.
Il supernato walk si presta a molti usi, può essere utilizzato come un wtd oppure, se riempito con un pò d' acqua, immergendolo e schiacciandolo leggermente, si trasforma in un vero e proprio subwalk che tende ad affondare durante le nostre pause.
Un' altra caratteristica di questo artificiale è la sua armatura composta da un doppio amo aderente al corpo, che permette di svolgere al meglio la nostra azione di pesca, anche in presenza di ostacoli o alghe in sospensione, particolarità che può rivelarsi molto redditizia se si pesca in strutture oppure erbai di alghe fanerogame. 
Mi auguro che questa mia piccola esperienza di pesca possa esservi utile cari lettori di spinning passion, soprattutto a chi come me, sta cercando di imparare questa meravigliosa tecnica chiamata spinning.
Colgo l' occasione per ringraziare un grande amico Marco Pasquato per avermi dato l' opportunità di raccontarmi in questo splendido blog.
UN ABBRACCIO A TUTTI!!! Manuel Dal Gesso

 

IL RITORNO.....



Dopo un lungo periodo di assenza rieccoci a scrivere qualcosa per il blog, e stato un anno di assenza, questo non vuol dire che non siamo andati a pesca, ma probabilmente la voglia di scrivere e di condividere le nostre pescate era andata un pò scemando, ora però cercheremo di rifarci del tempo perduto.
Come ogni anno quando finisce la stagione di pesca in mare le possibilità che offre il nostro territorio non sono poi cosi tante, una però da qualche anno ci permette di continuare la nostra passione per lo spinning, ovvero la pesca all'aspio, un predatore non da tanti anni presente nel nostro ecosistema ma che fin da subito ha saputo accalappiare numerosi appassionati di pesca con le esce artificiali.
 Mi piace ricercare questo predatore perché per molti aspetti e molto simile al "mio" predatore preferito , ovvero la spigola. , molte in effetti sono le caratteristiche che lo accomunano, prima tra tutti la particolare foga quando attacca la nostra esca.
In molti casi e "lunatico" come la regina del mare, lo si può trovare in frenesia totale tutto dun tratto sparire e far perdere le proprie tracce.
E  mia consuetudine non soffermarmi molto nello spot , ma anzi e buona regola "battere" più acqua possibile , questo perché il nostro predatore di turno e particolarmente attivo e ama  spostarsi di continuo .

Viste le caratteristiche sopra citate la pesca che prediligo maggiormente e fatta con esche veloci di reazione come piccoli "metal vibration" e " spin tail , ottimi anche piccoli minnow piuttosto pesanti ma con poca affondabilità , utili quest'ultimi perché l'Aspio nella maggior parte dei casi quando e in attività ama cacciare vicino la superficie..
L'azione di pesca come dicevo prima e piuttosto veloce , per cui lanci anche molto lunghi in modo da sondare parecchia acqua e recuperi molto "allegri" questo perchè l'aspio ama esce particolarmente vibranti.
Tra le classiche esche che non mancano mai nella mia cassettina da aspio di sicuro una buona scorta di MOLIX TRAGO VIB, in diverse colorazioni e pesi, qualche buon minnow con grandezza massima di 9/11 cm , i classici e intramontabili ondulanti con peso massimo di 15 gr anche in colorazioni piuttosto sgargianti, ottime in condizioni di acqua particolarmente velata, oppure in assenza di sole.
Quest'anno ho aggiunto alla collezione di artificiali da aspio il nuovo MOLIX TRAGO SPIN TAIL, un artificiale "ibrido" ovvero molto simile alla forma del Trago Vib ma con l'aggiunta in coda di una paletta di generose dimensioni in grado di emettere molte vibrazioni e flash di luce.
Molteplici sono le possibilità di utilizzo di quest'esca, ovvero la si può recuperare allegramente appena sotto la superficie, oppure la possiamo far scendere in prossimità del fondo rallentando la velocità di recupero, ottima in fine per una pesca in verticale specialmente se si pesca dalla barca.
Sono sicuro che questa tipologia di esche possa dire la sua anche in mare , specialmente per la spigola, ho giusto un paio di idee e situazioni dove potrebbe veramente essere interessante, spero le mie intuizioni siano giuste , nel frattempo la facciamo addentare per bene dagli aspi in attesa della prossima primavera.
A presto..

MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF
                                              
                                                                                                 

GUARDA UN PO' CHI SI RIVEDE..................LA PALAMITA..

Dopo anni di latitanza e sopratutto quando si erano perse le speranze di rivederle, ecco che in un caldo pomeriggio di inizio autunno le ho riviste anzi ancora meglio le ho pure catturate, sto parlando delle palamite un pesce che da parecchio tempo non faceva visita lungo le nostre coste.
Anni addietro prima che il ritorno dei tonni ne condizzionasse la scomparsa erano una bellissima realtà autunnale in grado di dare emozioni a non finire, l'amico Marco mi raccontava di mangianze importanti dove gli strike multipli erano una bellissima realtà, poi però la loro presenza e scemata con tempo tanto da darle per disperse...
Onestamente mi sarebbe piaciuto molto trovarmi in mezzo a quelle situazioni frenetiche , ma in quegli anni la mia passione per lo spinning aveva più un sapore "dolce" rispetto ad oggi dove il "salato " ha il sopravvento , comunque la voglia di confrontarmi con questo predatore era tanta e speravo proprio un giorno prima o poi l'avrei provata.
E quando meno te lo aspetti ecco che la "dentuta" in un pomeriggio di inizio autunno fa la sua comparsa, onestamente pensavo ad una big Lampuga , visto che nei giorni precedenti ne erano state catturate diverse e dal peso sicuramente interessante, ma già dalle prime fughe intuisco che c'è qualcosa che non va!!!!  non e il comportamento di una lampuga e non riesco a capire di che pesce si tratta, avevo una paura folle di spezzare il terminale in quanto come tutti ben sanno non amo pescare particolarmente grosso, le ripetute fughe in cerca del fondale mi hanno fatto intuire che potesse trattarsi di una palamita ma finchè non ne ho prova non potevo di certo esserne sicuro.
Finalmente  la vedo bene si tratta proprio di una Palamita, bella in forma e con i suoi classici colori, adesso  capisco perchè Marco mi parlava di un pesce mai stanco e se preso con la giusta attrezzatura diverte come non pochi e non posso certo dirgli il contrario.
Comunque per onor di cronaca non l'ho presa in una situazone di mangianza ma probabilemente se ne stava a galla o appena sotto la superficie a cazzeggiare per i fatti suoi assieme ad altre della sua specie, appena il mio popper e caduto in acqua il suo istinto predatorio l'ha spinta all'attacco, la cosa strana e che subito dopo la cattura delle altre presenti in zona nessuna traccia, chissà probabilmente se ne saranno andate impaurite.
Per ultimo spero proprio che nei prossimi anni la loro presenza si intensifichi e mi faccia rivivere le stesse emozioni e momenti che diversi spinner locali hanno vissuto gli anni addietro.
BONALDO DIEGO
SPINNING PASSION STAFF

BENTORNATO PESCE SERRA (Welcome back bluefish)

Che fosse un annata particolare e strana ormai lo si sapeva già da tempo, ed eccone un altra riprova....in anticipo rispetto alle precedenti stagioni ecco ricomparire anche nel "nostro tratto di Adriatico il tanto atteso "Serra" predatore che molti spinner stavano attendendo.
Sfogliando i miei personali appunti noto che l'arrivo e stato anticipato di circa una quindicina di giorni rispetto le stagioni precedenti, questo però spero non anticipi la loro migrazione e mi auguro rimanga ancora per un lungo periodo in quanto e un pesce che regala attacchi spettacolari a galla , oltre che combattere fino allo stremo con ripetuti salti e fughe, insomma un pesce che molti spinner amano catturare.
Alcuni pescatori locali debiti alla pesca a traina già dalle prime giornate calde di maggio avevano cominciato ad incannare qualche bel serra  e questo faceva dedurre che l'arrivo in massa non sarebbe tardato poi molto,  e poi come succede in questi casi eccoli arrivare in buona quantità da un giorno all'altro, e tutto ciò non può che renderci felici.
E strano come la natura regali questi misteri , fino al giorno prima il nulla e poi tutto dun tratto eccoli!!!nella mia mente mi immagino centinaia di pesci serra che implotonati come in una parata militare si dirigono  nella nostra laguna con a capo del plotone i pesci più grandi e saggi  i quali istruiscono la truppa ai pericoli del sotto costa.....hhahhahahah certo che ne ho di fantasia...!!!!!!!!
 Militarmente parlando ogni soldato deve essere pronto alla propria battaglia sfoderando vecchie e nuovi armi, ma sopratutto come dico sempre bisogna saperle utilizzare al meglio, e come avere una Ferrari ma utilizzarla solo in prima e seconda marcia........per cui e bene avere si un buon arsenale di esche ma bisogna anche saperle utilizzare al meglio.
Oltre ai classici intramontabili come Popper e long jerk  quest'anno ho aggiunto alla mio arsenale da battaglia  un WDT in versione Big size ovvero il nuovo WTD 185 T di Molix, che per molti aspetti era una tipologia di esche che va a completare la mia già ricca dotazione da "Serra". 
Queste prime uscite oltre che di test mi sono servite a individuare il miglior momento per utilizzare questa tipologia di WTD e probabilmente condizioni di mare piuttosto calmo e sopratutto usato al tramonto sembra sia il "TOM MOMENT" per questa tipologia di esca.
Il recupero e molto personalizzabile e può variare in base all'agressività del nostro predatore, personalmente ho visto che un recupero piuttosto allegro e quello che mi ha dato maggiori soddisfazioni. Una cosa ho notato che riesce a richiamare molto l'attenzione dei serra, specialmente i più svogliati, magari poi non attaccano in maniera decisa ma di sicuro suscita in loto un forte interesse, e anche questa e una peculiarità di certo da non sottovalutare.
 Ora penso proprio di aver chiuso il cerchio e ho i miei popper pronti per le battaglie notturne o in tutte quelle situazioni in cui c'è necessità di fare "baccano", ho i miei longjerk che sono l'esca più versatile, ottimi sia di giorno che di notte , ho i miei needle per i momenti difficili quando il predatore ricerca qualcosa di imitativo, e per ultimo ho il miei WTD con l'aggiunta di quest'ultimo in versione BIG size,ora non ci resta altro sperare che questi "pesciacci" restino a lungo nella nostra laguna per la gioia di grandi e piccini.....
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF




UNA STRANA PRIMAVERA......

Chi pratica lo spinning in mare  sa che purtroppo deve fare i conti con molti fattori che possono influenzare l'entrata o meno di alcune specie, il meteo sicuramente e uno di questi e proprio questo fattore quest'anno sembra abbia allontanato per un lungo periodo l'entrata in laguna di tante specie tra cui la seppia che tanto amo pescare.
Quando  pensavo che il loro arrivo fosse ormai passato da un giorno all'altro sono accostate in gran massa tanto da mandare in completa frenesia decine o meglio centinaia di pescatori.
Devo essere sincero in queste occasioni e mia consuetudine pescarle nella maniera classica che si usa qui in laguna ovvero a scarroccio dalla barca, ma in alcune giornate dove lo scarroccio è pressoché nullo l'EGING può fare davvero la differenza e permetterci quelle catture in più in modo da  arricchire il carniere di giornata.
L'eging dalla barca per alcuni aspetti e leggermente diverso da quello praticato da riva in quanto personalmente e mia consuetudine zavorrare con un piombino aggiuntivo la nostra totanara questo perché solitamemente si pesca in acque più profonde e l'aiuto di una piccola zavorra aiuta la nostra esca arrivare prima sul fondo non modificandone l'assetto.
Sto parlando di pochi grammi 5 massimo 8 che attacco con un micro snap nell'occhiello del nostro EGI, e molto importatane non collegare il piombo nel moschettone perché ritengo tolga mobilità all'esca durante le fasi di jerkata.

Abbiamo già parlato di questa tecnica più volte nelle pagine di questo BLOG e vedo con grande stupore che c'è sempre molto interesse per questa pesca. Anche in questo caso sono passati diversi anni da quando praticai per la prima volta questa forma di spinning ai cefalopodi anche da riva, oggi a distanza di anni nei periodi di maggior presenza vedo sempre un numero maggiore di persone che si avvicinano e pian piano prendono confidenza con una tecnica all'apparenza difficile, ma che difficile non e...
Per ottenere dei buoni risultati ritengo che avere una buona scorta di artificiali divisi tra misure e colori differenti sia  forse l'arma principe , succesivamente anche una giusta attrezzatura può aiutare ma a mio avviso l'esca e il fattore dominate .
La seppia può sembrare un animale "stupido" ma non riesco ancora spiegarmi come possa a volte attaccare un esca di un colore e dopo poco rifiutarla e attaccarne una di un altro , questa cosa dopo tanti anni non so ancora spiegarmela , e per questo che e molto importante avere una buona scorta di esche dei più svariati colori.....
Questa primavera a visto l'avvicinarsi anche di diversi calamari , specie che era da tempo che non vedevo accostare in questa quantità, e che adoro pescare in quanto e un combattente più energico della tanto amata seppia.
Durante questi giorni di grande frenesia ho avuto l'occasione anche di girare un piccolo video assieme all'amico FABIO di BOSCOLO SPORT, dove spieghiamo e mostriamo le grandi capacita che questa tecnica ha se usata in tederminate condizioni. A breve sarà on line e spero vi possa tornare utile per le vostre future pescate.
Un arrivederci a presto e grazie che ci seguite in cosi tanti....
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF


LA SCELTA DEI COLORI............


La scelta del colore giusto del nostro artificiale non e mai cosa facile in quanto non si sa mai cosa realmente riesce a vedere il nostro caro pinnuto. Al giorno d’oggi il mercato offre una miriade di prodotti e colorazioni pronte per ogni evenienza e situazione, ma con che criterio scegliete la colorazione ottimale per la vostra pescata? Il giusto colore serve per primo a far individuare l’esca al nostro predatore e per secondo indurlo all’attacco, non e detto che un esca dalle colorazioni naturali usata in superficie abbia le stesse tonalità se usata in profondità come pure usata in una giornata di sole rispetto ad una giornata nuvolosa, come avete intuito non e certo cosa facile ma alcune mie considerazioni personali spero vi possano aiutare nella scelta del colore giusto per ogni evenienza.
Alcuni studi fatti sulla vista del pesce dimostrano che il nostro amico non distingue in maniera lampante il colori ma vede molto bene le tonalità e distingue perfettamente le chiare da quelle più scure,  per cui si può intuire che in una giornata soleggiata  e pescando in acqua limpida un colore particolarmente chiaro avrà poca visibilità rispetto ad uno magari “bicolor” dove mantenendo una certa naturalezza di livrea la parte più scura risulterà più visibile.

Al contrario se si pesca in acque “velate” la mia scelta preferita ricade su artificiali dal colore piuttosto scuri o addirittura fluò, questo per creare un effetto di contrasto o meglio rendere molto più visibile la nostra esca, entrambi gli esempi si riferiscono a situazioni dove il nostro artificiale nuoterà nei primi strati d’acqua, la cosa cambia se si pesca in profondità
A tale scopo girovagando per la rete ho trovato questa interessante tabella che ci fa capire come i colori alla vista umana variano in base alla profondità, certo non e la stessa ottica di un pesce ma tutto serve a farci capire di come un colore possa cambiare anche all’occhio umano in base alla profondità.
Per via della capacità dell'acqua di assorbire le radiazioni luminose, in immersione si perde gradualmente la visione a... colori. I primi a scomparire sono i colori caldi, ovvero quelli vicini al rosso e poi tutti gli altri. Per essere più precisi, un subacqueo alla profondità di 5 metri percepisce il colore rosso sotto forma di ombre tendenti al grigio, mentre raggiunti i 30 metri, gli unici colori visibili saranno il blu e il violetto

 Ora che spero aver  fatto un po’ di chiarezza su cosa e come vede un pesce sott’acqua ecco come suddivido le colorazioni dei miei artificiali in base all’utilizzo, per primi i colori naturali o molto simili al naturale, da usare in acqua particolarmente chiare quando si cerca l’effetto realismo , oppure in tutte quelle situazione di frenesia alimentare dove il nostro predatore si sta cibando di foraggio dalla colorazione simile al nostro artificiale.
Colorazioni “Bicolor” o con 2 o più tonalità, da usare in condizioni di giornate soleggiate ed acqua cristalline, l’effetto “chiaro scuro” della nostra esca risulterà molto più visibile e soprattutto quando  si pesca in acqua non particolarmente profonde.
Le colorazioni più fantasiose o sgargianti sono ottimali in tutte quelle situazioni dove il predatore non e particolarmente attratto dal realismo della nostra esca o quando si sondano gli strati d’acqua più profondi , e buona regola a volte provare in maniera estrema presentando colorazioni molto più di contrasto in modo da renderlo più curioso e scatenare il suo istinto predatorio, a volte succede che in queste situazioni l’attacco avvenga più per territorialità che per vera e propria fame. 

Per ultimo le colorazioni scure o addirittura tendenti al nero, da usare in acque particolarmente velate o addirittura in strati d’acqua più profondi, con gli anni specialmente nella pesca al bass questo genere di scelte mi ha dato i migliori risultati.
Questa mia personale guida nella scelta dei colori può essere condivisa o meno ma di certo può esservi di spunto per farvi delle considerazioni proprie su come affrontare e sciegliere  un colore,  comunque vada  la fiducia è la vera arma vincente di un'esca!
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF

WINTER BASS 2018.......


Spero proprio che questo lungo inverno sia veramente agli sgoccioli, e stata una stagione fredda particolarmente lunga anche se il freddo vero e proprio non si e fatto sentire più di tanto, in compenso qualche pioggia abbondante spero abbia scongiurato un estate all'insegna della siccità.
Questo inverno lo ricorderò anche per le poche pescate messe a segno , in quanto visto l'arrivo del mio primo genito, il tempo a disposizione e stato davvero poco, comunque per quel poco che sono riuscito a lanciare l'esca in acqua le catture non son certo a mancate.
La prima cattura di rilievo e stata effettuata verso la metà di gennaio quando un periodo di alta pressione aveva alzato le temperature tanto da indurmi ad abbandonare il divano e farmi andare a fare 2 lanci... Come al solito esche piccole e piuttosto statiche sono i miei cavalli di battaglia, e anche in questo caso non mi hanno certo deluso, un classico intramontabile, ovvero Caleo Craw e via di Big. Un pescione che a dir il vero ha dato filo da torcere , forse rigenerato dal tepore di metà giornata questo pesce si è difeso come un vero guerriero rifacendomi divertire come un tempo , quando le mie pescate avevano più una sapore "dolce" rispetto adesso.
L'ultima cattura di rilievo a avvenuta verso metà marzo , quando sfruttando una tregua metereologica  e tra un cambio pannolino e l'altro , sono riuscito a ripetermi nell'impresa di catturare un altro bel pesce.

Questa volta pero ci siamo affidati ad un altro grande classico , ovvero la mitica Freaky Flip, un esca non proprio compatta come quella usata nella precedente pescata, ma grazie alle appendici mobili probabilmente ha stimolato questo bel bass appena uscito dal lungo e perturbato inverno Padano.
Adesso che però la bella stagione e alle porte spero proprio di riuscire a prendere qualche bel pesce magari di acqua salata, dico spero perché il lavoro del bravo papà e piuttosto impegnativo, confido che il mio piccolo diventi un bravo pescatore e conceda al papà il tempo per andare a prendere qualche bel pesciotto....
DIEGO BONALDO
SPINNING PASSION STAFF