BIG GAME D'ACQUA DOLCE.............


Il periodo tardo primaverile ed estivo  coincide con la piena esplosione della natura in tutte le sua forme: gli abitanti dei fiumi e dei  canali di fondovalle sono nel picco più alto della loro attività, e spesso questo periodo coincide con la loro riproduzione. Quello che a noi interessa particolarmente è il periodo che precede la riproduzione (pre spawn) e quello successivo (post spawn) delle varie specie di pesci. Infatti molti pesci anadromi, come ad esempio le cheppie risalgono i fiumi, accompagnate spesso da immensi branchi di cefali. I Grossi siluri, che devono appunto accumulare grassi, in vista del periodo riproduttivo, o post riproduttivo , non si fanno sfuggire questa ghiotta occasione rappresentata dall’arrivo dei suddetti  branchi di pesci in risalita. In un frangente di questo tipo potremo trovare i siluri sono in piena attività predatoria e, per chi si dedica alla tecnica dello spinning, potrebbe voler dire giocare le carte migliori.


Molti spinners si dedicano al giant catfish solamente quando ci sono le piene ed i livelli si alzano, invece questo interessantissimo target rimane attivo anche in periodi in cui la maggior parte degli angler si dedica ad altro.
Sono passati molti anni da quando, da ragazzino, leggevo avidamente, sulle riviste di pesca, i primi articoli di spinning al siluro, tra l’altro molto rari, e soprattutto brevi.  Le cose da allora sono molto cambiate, il mercato offre un’enorme gamma di esche artificiali, che spesso possono addirittura confondere chi vuole cimentarsi con questa tecnica. Personalmente mi sono dedicato a questa pesca solamente con esche artificiali che costruisco da solo, sia esche in gomma che hardbaits, ritenendole adatte ad alcuni hot spots particolari, dove ho visto davvero le mie esche fare la differenza.
Anche il mercato comunque offre delle buone alternative. Diciamo subito che non occorre avere un enorme arsenale al seguito. Sono dell’opinioneche non ci sia un’esca che prevale su un’altra, ma bisogna capire cosa i siluri cerchino in quel momento; a volte un’esca che fa troppe vibrazioni è controproducente, mettendo addirittura in fuga i siluri (che ormai in marche e modelli di artificiali hanno una conoscenza enorme), altre volte, se sono molto attivi è proprio quello che cercano. Se potessi stilare una classifica lo farei volentieri, ma credo che l’equipaggiamento giusto sia rappresentato da minnows classici e soprattutto snodati, ondulanti dai 25/30 grammi in su, grubs e shads sui 6/8 pollici, lipless crankbaits e spinnerbaits ad occhiello chiuso. Un paio di queste esche per tipo e siamo apposto.  Ottimi anche i jerkbaits con un buon wobbling in caduta. La cosa importante è che a tutte queste esche vengano sostituiti gli split rings e le ancorette con misure e modelli di consona resistenza, da evitare sono tutte quelle esche con paletta incollata al corpo e attacco della  lenza sulla paletta, ma vanno scelte esche con armatura passante. Una tecnica di questo tipo richiede infatti attrezzi in grado di fermare le fughe di un pesce che potrebbe superare i due metri, e che spesso ha la malefica tendenza , appena sente la punta dell’amo, di andarsi ad infilare tra le pietraie e gli alberi sommersi, restando purtroppo con l’artificiale in bocca.
Parliamo di attrezzatura: per quanto riguarda le canne, spesso gli attrezzi per lo spinning convenzionale non sono in grado di fermare queste fughe, occorre perciò dotarsi di canne molto potenti, personalmente reputo ottime quelle che si usano per lo spinning al tonno;  dato che quest’anno i tonni latitano potrebbe essere un’ottima alternativa per togliere la polvere dalle nostre amate tuna rods. Oltretutto queste canne, grazie alla loro elevata potenza riducono molto i tempi di recupero, stressando meno il pesce. Sono poi molto precise nel lancio e permettono un’ottima gittata, facendoci raggiungere facilmente le strike zone. Pescando da riva occorrono mulinelli minimo di taglia 8000, con frizioni di 10 kg, trecciato in bobina minimo di 80 libbre, con un finale in fluorocarbon (ma va bene anche nylon)di spessore almeno 080 e di lunghezza non inferiore ai due metri, in quanto nessun trecciato sopravvivrebbe ad una trazione del genere nei sassi, il finale lungo è inoltre molto utile per ammortizzare le testate. Il miglio nodo di giunzione treccia-finale che si possa fare è l’FG knot, ma in alternativa possiamo usare il Tony Peña knot.
Ovviamente non basta arrivare sul fiume e mettersi a lanciare, ma occorre cercare le zone dove i siluri sono soliti portarsi in caccia. Spesso dove si “rompe la corrente”  il baffone sta in caccia, perciò rami, briglie, prismate. Ottimi spots sono i salti d’acqua e le secche sommerse dei fiumi, dove il siluro attende il passaggio delle sue prede, e dove se saremo bravi attaccherà i nostri artificiali. Per il salpaggio l’unico attrezzo di cui abbiamo bisogno è un buon guanto da lavoro di quelli in pelle, fa un’ottima presa nella mandibola inferiore del siluro e ci mette al riparo in caso di artificiali pendenti.

Un saluto a tutti. Damiano Durello.

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